Cabergolina
La terapia con cabergolina può provocare ipotensione ortostatica, cioè un calo improvviso della pressione sanguigna in seguito al passaggio da una posizione sdraiata o seduta ad una posizione eretta. La terapia con cabergolina può causare disturbi del sonno, deliri, disturbi psicotici, aggressività, confusione e allucinazioni. La cabergolina può compromettere le capacità di guidare e manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può essere aggravato dall’alcol e da alcuni medicinali. Alcolici, caldo, attività fisica e febbre possono inoltre peggiorare i capogiri indotti dalla cabergolina; per questo è importante alzarsi lentamente, soprattutto al mattino, e sedersi alle prime avvisaglie di giramenti di testa. La cabergolina, inoltre, interagisce con i neuroni dopaminergici della zona nigrostriatale nell’encefalo.
La cabergolina può alterare le capacità di guidare e manovrare macchinari pericolosi; questo effetto può aggravarsi con il consumo di alcolici e di certi farmaci. Il trattamento con cabergolina può causare gravi disturbi del controllo degli impulsi. Questi disturbi comprendono lo shopping compulsivo o la spesa eccessiva, il gioco d’azzardo patologico, l’aumento della libido, l’ipersessualità, la bulimia e l’impulso incontrollato ad alimentarsi.
Dopaminergici – Farmaci Agonisti della Dopamina
Ogni paziente risponde in maniera diversa alla terapia, perciò non è detto che gli effetti collaterali compaiano tutti e con ugual intensità in ciascun individuo. Gli effetti indesiderati indotti da cabergolina, generalmente, sono dose-dipendenti. Di seguito, sono riportati i principali effetti avversi che possono manifestarsi in seguito al trattamento con il farmaco.
- Alcolici, caldo, attività fisica e febbre possono inoltre peggiorare i capogiri indotti dalla cabergolina; per questo è importante alzarsi lentamente, soprattutto al mattino, e sedersi alle prime avvisaglie di giramenti di testa.
- Perciò, il trattamento con cabergolina durante la gravidanza deve essere evitato, fatto salvo per il caso in cui il medico non lo ritenga indispensabile.
- Ogni paziente risponde in maniera diversa alla terapia, perciò non è detto che gli effetti collaterali compaiano tutti e con ugual intensità in ciascun individuo.
- Normalmente, il dosaggio ottimale di cabergolina viene raggiunto aumentando gradualmente la dose iniziale di farmaco.
- La cabergolina agisce bloccando la secrezione di prolattina da parte dell’ipofisi.
- Poiché la cabergolina può causare attacchi di sonno improvviso, è vivamente sconsigliata la guida di veicoli o l’uso di macchinari da parte di pazienti in terapia con il farmaco.
Poiché la cabergolina può causare attacchi di sonno improvviso, è vivamente sconsigliata la guida di veicoli o l’uso di macchinari da parte di pazienti in terapia con il farmaco. La cabergolina è utilizzata nel trattamento di disturbi associati a livelli elevati di prolattina, sia se a causarne l’aumento siano tumori dell’ipofisi sia se si tratta di problemi dalle cause sconosciute. La cabergolina è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse.
Che cos’è la cabergolina?
La Claviceps purpurea è un ascomicete che infesta le graminacee, in particolar modo la segale. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere novità, offerte e informazioni su Humanitas Mater Domini. Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere novità, offerte e informazioni.
Humanitas Research Hospital è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario e promuove la salute, la prevenzione e la diagnosi precoce. La Turinabol agisce bloccando la secrezione di prolattina da parte dell’ipofisi.
- La cabergolina è utilizzata nel trattamento di disturbi associati ad elevati livelli di prolattina, sia se a provocarne l’incremento siano tumori dell’ipofisi, sia se si tratta di disturbi dalle cause ignote.
- Humanitas Mater Domini è un ospedale polispecialistico privato accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale per le attività ambulatoriali e di ricovero.
- Di seguito, sono riportati i principali effetti avversi che possono manifestarsi in seguito al trattamento con il farmaco.
- La cabergolina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da preesistenti patologie cardiovascolari, da ipotensione, da sindrome di Raynaud, da ulcera peptica e da sanguinamenti gastrointestinali.
Inoltre, può determinare un aumento dei livelli sanguigni di creatin fosfochinasi. Humanitas Mater Domini è un ospedale polispecialistico privato accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale per le attività ambulatoriali e di ricovero. Quando la segale è infestata da questo parassita prende il nome di segale cornuta a causa degli sclerozi a forma di piccoli corni che questo organismo forma sulla pianta. La cabergolina opera arrestando la secrezione di prolattina da parte dell’ipofisi. La cabergolina è un derivato sintetico dell’ergotina, un alcaloide naturale prodotto dal fungo Claviceps purpurea, altrimenticonosciuto come Ergot.
Prolattina alta: sintomi, valori, cause, cure
La posologia deve essere stabilita dal medico in base al tipo di patologia che s’intende trattare. Inoltre, la risposta al dosaggio di farmaco somministrato – sia per quanto riguarda l’efficacia del trattamento, sia per quanto riguarda gli effetti collaterali – sembra dipendere dalla sensibilità di ciascun paziente. Normalmente, il dosaggio ottimale di cabergolina viene raggiunto aumentando gradualmente la dose iniziale di farmaco. I sintomi di un eventuale sovradosaggio possono derivare da un’eccessiva stimolazione dei recettori della dopamina. Tali sintomi sono ipotensione, nausea, vomito, disturbi gastrici, ipotensione ortostatica, confusione o psicosi e/o allucinazioni. Se necessario, bisogna provvedere all’eliminazione dall’organismo del farmaco non assorbito.
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Sono stati riportati casi di aborto o malformazioni congenite in seguito all’assunzione di cabergolina da parte della gestante. Prima dell’inizio del trattamento con cabergolina, bisogna escludere la presenza di una gravidanza. Inoltre, è necessario adottare precauzioni – da parte di entrambi i sessi – per evitare l’insorgenza di eventuali gravidanze sia durante il trattamento sia alla fine dello stesso, per un periodo di almeno un mese. Perciò, il trattamento con cabergolina durante la gravidanza deve essere evitato, fatto salvo per il caso in cui il medico non lo ritenga indispensabile. La cabergolina deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da preesistenti patologie cardiovascolari, da ipotensione, da sindrome di Raynaud, da ulcera peptica e da sanguinamenti gastrointestinali. Va prestata attenzione anche alla somministrazione di cabergolina in pazienti con patologie renali e/o epatiche preesistenti.
Per il trattamento dei sintomi, potrebbe essere utile l’uso di antagonisti dopaminergici. La cabergolina è utilizzata nel trattamento di disturbi associati ad elevati livelli di prolattina, sia se a provocarne l’incremento siano tumori dell’ipofisi, sia se si tratta di disturbi dalle cause ignote. La cabergolina può essere controindicata in caso di pressione alta, problemi alle valvole cardiache, disturbi associati a fibrosi e assunzione di butirrofenoni, metoclopramide, fenotiazine, tioxanteni o triptani. Inoltre, la cabergolina può provocare sonnolenza e attacchi di sonno improvvisi in assenza di segni premonitori, rendendo molto pericolosa la guida di veicoli e/o l’utilizzo di macchinari.
In particolare, la cabergolina agisce sui recettori D2 (recettori dopaminergici di tipo 2) localizzati sulle cellule deputate al rilascio di prolattina che si trovano nell’ipofisi anteriore. Inibendo il rilascio di prolattina, la cabergolina è in grado di interrompere lo svolgimento delle funzioni biologiche ad essa connesse. La terapia con cabergolina può causare disturbi come gastrite, nausea, vomito, dispepsia (difficoltà a digerire) e costipazione.