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Antibiotico-resistenza nel settore umano

Antibiotico-resistenza nel settore umano

(Molinari et al. 1993) E’ stato inoltre osservato che
i macrolidi, quando amministrati sistematicamente nei pazienti affetti da
fibrosi cistica, producono effetti positivi nella terapia delle infezioni al
polmone sostenute da P.aeruginosa
nonostante la resistenza in vitro (Hoiby et al, 1996, Howe e Spencer 1997). È necessario sottolineare che i batteri, anche quelli resistenti, non riconoscono confini geografici, né barriere di specie, ed è per questo che il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rappresenta una minaccia globale. L’uso eccessivo o non appropriato degli antibiotici induce lo sviluppo di nuove resistenze non solo direttamente nei microrganismi, ma comporta un rischio anche per il possibile rilascio nell’ambiente di residui di questi medicinali, che possono così contaminare acqua, suolo e vegetazione. Questi residui continuando a essere attivi nell’ambiente, inducendo una pressione selettiva nei confronti dei batteri che comunemente vi abitano. Negli ultimi anni, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza
(AMR, Antimicrobial resistance) è aumentato notevolmente e ha reso
necessaria una valutazione dell’impatto in sanità pubblica, specifica per
patogeno, per antibiotico e per area geografica. Infatti, i microrganismi
multi-resistenti possono causare malattie anche molto differenti, per sito
di infezione, per severità, per incidenza, possono essere sensibili a un
numero più o meno elevato di chemioterapici e possono essere contrastati con
diverse tipologie di strategie di prevenzione, inclusa la vaccinazione.

I microorganismi o le cellule tumorali, dopo aver subito l’aggressione da parte del farmaco, ad un certo punto sviluppano delle strategie intelligenti per resistere ed evadere dall’azione del farmaco. Soprattutto per quanto riguarda gli antimicrobici, il fenomeno della resistenza è legato ad un eccessivo o inadeguato utilizzo, per questo è sempre importante utilizzare gli antibiotici, antivirali, antifungini esattamente secondo la prescrizione del medico. Prima della scoperta di antibiotici, migliaia di persone sono morte per malattie batteriche, come polmonite o infezione a seguito di intervento chirurgico. Da quando gli antibiotici sono stati scoperti e usati, sempre più batteri, che erano originariamente sensibili, sono diventati resistenti e hanno sviluppato numerosi meccanismi per sopravvivere agli antibiotici. Poiché la resistenza è in aumento e pochi nuovi antibiotici sono stati scoperti e commercializzati negli ultimi anni, il problema della resistenza agli antibiotici è oggi una grave minaccia per la salute pubblica globale e per quella di ogni individuo. L’alternativa è la valutazione di una metafilassi, ovvero la somministrazione precoce del farmaco agli animali già esposti al patogeno ma nei quali ancora non si manifesta la patologia se non in alcuni casi sporadici all’interno del gruppo.

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La somministrazione di antibiotici per via orale rappresenta in molti casi la soluzione a questo squilibrio batterico, ma è opportuno considerare anche eventuali strategie alternative che si fondano sulla manipolazione della dieta. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito il programma di sorveglianza globale, GLASS (Global Antimicrobical Surveillance System), per monitorare e risolvere a livello globale l’antibiotico-resistenza. L’Unione Europea, dal canto suo, nel 2017 ha messo a punto il nuovo Piano d’azione per contrastare l’antibiotico-resistenza, basato su un approccio “One Health” che considera in modo integrato la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. La lotta all’antibiotico-resistenza passa attraverso la consapevolezza che tutti abbiamo responsabilità e tutti possiamo contribuire alle soluzioni.

  • Il test può essere richiesto anche nel caso in cui la carica virale (ovvero il numero di particelle di HIV nel sangue) aumenti o non diminuisca nonostante la terapia (fallimento terapeutico), eventi che suggeriscono lo sviluppo di una resistenza al farmaco.
  • Come suggerisce il nome, si tratta della resistenza da parte dei batteri agli antibiotici che dovrebbero distruggerli o perlomeno bloccarli.
  • Faecium non sensibile alla vancomicina rispetto ai ceppi sensibili alla vancomicina [24].
  • “Una risposta globale congiunta all’aumento delle resistenze è di fondamentale importanza per l’Oms e i suoi partner”, si legge nel report.

Il meccanismo d’azione delle nikkomicine è del tutto analogo a quello delle echinocandine, tuttavia, vanno a colpire l’enzima chitina sintetasi responsabile della polimerizzazione della unità di N-acetilglucosammina. Il farmaco attualmente più utilizzato è la nikkomicina Z, attiva contro i funghi dimorfici come Coccidioides immitis e Blastomyces dermatidis. Le allilamine sono un gruppo di composti di sintesi che agiscono sull’enzima squalene epossidasi che partecipa alla sintesi dell’ergosterolo.Una allilamina, la terbinafina, viene ampiamente sfruttata nel trattamento delle tigne. Fortunatamente, le infezioni micotiche sono generalmente autolimitanti o trattabili a livello topico. Gli
studi epidemiologici sull’incidenza di resistenza rappresentano attualmente
l’approccio più valido di supporto al clinico per la scelta delle molecole più
appropriate. Stiamo realizzando altri laboratori come quello di Amman, ampliando anche le collaborazioni con strutture esterne, e abbiamo iniziato a formare il nostro personale medico in Medio Oriente sulla corretta prescrizione degli antibiotici.

Antibiotico-resistenza

Tedizolid è stato approvato da FDA (2014) ed EMA (2015) per il trattamento delle ABSSSIs causate da patogeni Gram-positivi sensibili, tra cui MRSA. Come linezolid, tedizolid determina la sua azione antibatterica attraverso l’inibizione della sintesi proteica, specificamente attraverso il legame al RNA ribosomiale 23S (rRNA) della Subunità 50S del ribosoma19. Dal punto di vista microbiologico tedizolid è da quattro a otto volte più potente del linezolid contro tutte le specie di stafilococchi, enterococchi, e streptococchi, inclusi fenotipi farmacoresistenti come MRSA e VRE20. È un lipoglicopeptide con attività battericida concentrazione-dipendente, caratterizzato da un’emivita d’azione molto lunga (come dalbavancina) e quindi somministrato in unica dose per via endovenosa. Mostra attività in vitro contro MSSA, MRSA, MSSE (Staphylococcus epidermidis Sensibile alla Meticillina) e MRSE (Staphylococcus epidermidis Resistente alla Meticillina). Anche se alcuni ceppi di enterococchi VanA, VanB eVanC sono sensibili all’oritavancina, moderati livelli di resistenza al farmaco possono evidenziarsi in enterococchi con fenotipi VanA o VanB, soprattutto in seguito a trattamento con teicoplanina18.

I consumatori possono essere pertanto esposti ai batteri resistenti in caso di consumo di alimenti non sottoposti a cottura in modo corretto o trattati in maniere inadeguata dal punto di vista igienico al momento della preparazione. L’eventuale utilizzo inappropriato e, in alcuni casi, indiscriminato di antibiotici e la cattiva abitudine da parte di alcuni proprietari di non rispettare scrupolosamente le prescrizioni del medico veterinario, può facilitare la diffusione della resistenza antimicrobica. Le mani sono un ricettacolo di germi, alcuni dei quali risiedono normalmente sulla cute senza creare danni, altri invece sono responsabili di infezioni e malattie. Le nostre mani, quindi, toccando altre persone, animali, superfici, oggetti vari, possono essere contaminate da vari tipi di microrganismi, e alcuni di questi possono essere patogeni per gli esseri umani e/o per gli animali con cui veniamo in contatto. Gli antibiotici sono medicinali efficaci esclusivamente nel contrastare le malattie causate da batteri.

Quando si parla di resistenza multifarmaco ci si riferisce ad una forma di resistenza sviluppata nei confronti di diversi farmaci normalmente utilizzati in terapia (antivirali, antibiotici, antitumorali, ecc.), anche appartenenti a diverse classi e aventi struttura chimica e meccanismo d’azione differenti. Quando si parla di resistenza ai farmaci si vuole indicare una riduzione dell’efficacia terapeutica di un dato farmaco, generalmente, con particolare riferimento a trattamenti antinfettivi e antitumorali. Ootenziare l’efficacia dei farmaci, riducendo resistenza e al contempo la tossicità, rimane oggi uno dei pilastri centrali nella lotta all’hiv per il prossimo futuro.

  • A livello globale, sono quasi 5 milioni i decessi associati alla resistenza agli antibiotici (dati 2019).
  • Le cause possono essere molteplici, ma una delle più note è l’amplificazione (cioè l’aumento dell’attività) di un gene noto come MDR1, che conferisce alla cellula una particolare resistenza.
  • In generale, il termine “resistenza” descrive una condizione nella quale un Forma di vita non visibile ad occhio nudo come batteri, funghi, parassiti e virus.

Alcuni farmaci antitumorali sono progettati per bloccare l’azione di particolari enzimi che controllano la crescita e la divisione cellulare. Ove il soggetto sviluppi tolleranza o resistenza a un farmaco, il medico può aumentare la dose o usare un farmaco diverso. La tolleranza farmacocinetica può essere crociata ed essere indotta da farmaci in grado di influenzare la farmacocinetica di altri farmaci. L’insorgenza Somatropina prezzo di tolleranza farmacocinetica è solitamente determinata da cambiamenti nella distribuzione del farmaco o dall’aumento del suo metabolismo (ad esempio, attraverso l’induzione di enzimi epatici deputati alla metabolizzazione del principio attivo utilizzato). Anche in questo caso, per ottenere l’effetto terapeutico desiderato sarebbe necessario incrementare il dosaggio di farmaco somministrato.

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Per maggiori informazioni ti invitiamo a leggere l’informativa completa sull’uso dei cookie. Il PNR consente di individuare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di verificare la conformità dei residui dei medicinali veterinari rispetto ai limiti consentiti. Il Piano consente inoltre di rilevare  la presenza di residui di antibiotici negli alimenti, verificando che tali medicinali siano stati utilizzati in modo corretto, allo scopo di prevenire un’eventuale esposizione dei consumatori ad alimenti contenenti tali residui. Gli allevamenti, in particolari gli intensivi, si trovano molto spesso sotto accusa quale presunto luogo in cui vi è un abuso di antibiotici, favorendo lo sviluppo di antimicrobico-resistenza. Il numero di animali domestici è in crescita anche nel nostro Paese, insieme alla maggiore attenzione per la loro salute e il loro benessere, e tutto questo si traduce in un numero maggiore di cure.

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Se non vengono distrutti dalle difese immunitarie dell’organismo, possono pertanto replicarsi trasmettendo la mutazione responsabile della farmacoresistenza, dando quindi origine ad una popolazione di cellule tumorali o di microorganismi resistenti al farmaco utilizzato. Si sente spesso parlare di resistenza agli antibiotici e agli antivirali, ma non di resistenza agli antifungini (o antimicotici, che dir si voglia). Questo perché la comparsa di resistenza ai farmaci antimicotici viene solitamente considerata come un fenomeno relativamente raro, benché comunque possibile. “Il tempo stringe, il ritmo e il successo dell’innovazione sono di gran lunga inferiori a quelli di cui abbiamo bisogno per garantire i guadagni della medicina moderna contro condizioni secolari ma devastanti come la sepsi neonatale”, sottolinea Haileyesus Getahun, direttore del Coordinamento globale Amr dell’Oms. Circa il 30% dei neonati con sepsi muore a causa di infezioni batteriche resistenti agli antibiotici di prima linea. Più in generale il rapporto descrive che su 77 agenti antibatterici in fase di sviluppo clinico, 45 sono piccole molecole tradizionali ad azione diretta e 32 sono agenti non tradizionali.

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Il webinar organizzato da AIFA ha un titolo che chiarisce subito la portata della situazione “Pensare l’impensabile”. Provare cioè a capire come poter contrastare efficacemente quella che non si può neanche definire una vera patologia, ma una resistenza ai farmaci. Secondo l’esperto, questi antibiotici devono essere diffusi anche nei paesi a basso reddito e possono aiutare a contrastare l’antibiotico-resistenza perché sono quelli al momento più efficaci in questo senso. Esistono diversi tipi di antibiotici e la resistenza a uno di essi non significa che un altro non funzionerà. Un laboratorio di microbiologia può determinare il tipo esatto di batteri che causano un’infezione e gli antibiotici a cui è resistente. Trovare il giusto trattamento antibiotico è cruciale non solo per trattare i batteri resistenti, ma anche per evitare che i batteri diventino resistenti.

Il suo gruppo di lavoro ha studiato come le cellule tumorali si difendono dai farmaci che impediscono la formazione di nuovi vasi sanguigni, fondamentali per portare ossigeno e nutrienti al tumore. Bertolini con il suo team ha dimostrato che alcuni anticorpi riconoscono e sequestrano una molecola presente nei vasi sanguigni che alimentano il tumore e bloccano così la crescita tumorale. Anche il laboratorio di ricerca traslazionale di Fortunato Ciardiello, presso la Seconda Università di Napoli, studia i meccanismi molecolari alla base dello sviluppo della resistenza nei confronti degli stessi farmaci studiati a Torino. Inoltre, grazie alle mutazioni genetiche, la cellula tumorale può modificare il bersaglio di un farmaco.

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